Sono passate quasi due settimane dalla conclusione della fiera di Rimini.
Ho voluto lasciar passare del tempo prima di parlarne di nuovo per fare in modo che gli entusiasmi si calmassero e rimanesse ciò che di vero ha lasciato.
Oggi voglio approfittare di un episodio che mi è capitato durante il weekend della fiera, per parlarti di qualcosa di veramente meraviglioso e secondo me fondamentale.
La serendipità
Il dizionario Treccani definisce la serendipità come “La capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte, spec. in campo scientifico, mentre si sta cercando altro.”
Al di fuori del contesto scientifico wikipedia ci dice che “Il termine serendipità indica l’occasione di fare scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra.”
Ora provo invece a spiegarti il significato di questo termine attraverso l’esperienza della fiera
Questa quattro giorni è stata molto impegnativa sotto tutti i punti di vista, e fisicamente arrivavo alla sera che sentivo il bisogno di recuperare e ricaricare le pile. Sabato sera però ho deciso di uscire con i miei ragazzi e di goderci la serata.
Abbiamo passato dei momenti bellissimi insieme, e ci siamo divertiti molto a ridere e scherzare.
Sul finire della sera, mentre tornavamo con il taxi in hotel, all’improvviso sento provenire da un angolo della strada una musica familiare. Un ritmo che mi ricordava quando ero bambino, e correvo per le strade del mio Paese libero e felice.
Faccio fermare il taxi, tra lo stupore dei ragazzi che erano con me che non capivano.
Scendo, e con mia enorme sorpresa vedo un ragazzo brasiliano, alto, giovane, che suona un Berimbau.
Nella sua musica e nella sua espressione felice mi sono rivisto quando ero giovane, e con i miei amici andavamo alle feste e sentivamo suonare le melodie tradizionali della nostra cultura. È stato un tuffo nel passato meraviglioso, e senza accorgermene sono rimasto lì per oltre un’ora ad ascoltarlo, quasi in trans.
I ragazzi che erano con me mi hanno aspettato un po’ per rispetto, ma sono sicuro che lo abbiano fatto soprattutto perché curiosi di capire cosa stesse succedendo.
A prescindere da questo, al termine della sua esibizione mi ha colpito talmente tanto, che mi sono dovuto fermare a scambiare due chiacchiere.
Da subito il ragazzo si è rivelato una persona davvero affabile e piacevole, motivo per cui mi son permesso di fargli una domanda d’impulso, ovvero:
“suoneresti per noi domani durante le nostre lezioni alla fiera del fitness?”
E lui, con mio grandissimo stupore ha deciso di accettare di buon grado la mia proposta!
Il giorno dopo si è presentato per essere pronto per la lezione delle 15:00. Il workout è stato un successo, anche per via di questo ospite che nessuno, nemmeno io, si sarebbe aspettato
Ti è più chiaro ora il concetto di serendipità?
Trovare un ragazzo del tuo stesso Paese, che suona uno strumento tradizionale, e chiedergli di farlo per te il giorno successivo rendendo l’esibizione che prepari da mesi, qualcosa di meraviglioso e carico di un’energia inaspettata.
Questo forse dovrebbe aiutarti a comprendere meglio quelle definizioni che ti ho messo all’inizio di questo articolo.
Già, ma cosa te ne fai di questo concetto?
È molto semplice, se lo fai tuo impari ad avere la flessibilità necessaria per accettare i cambiamenti improvvisi della vita, ma soprattutto per rendere questi cambiamenti qualcosa che ti arricchisca, al posto di intralciarti.
Significa saper sempre cogliere il lato positivo delle cose, essere in grado di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.
Significa avere la capacità di cavalcare l’onda, anziché rimanerne schiacciati.
È un concetto in cui ho sempre creduto tanto, perché le esperienze più belle mi sono sempre capitate mentre programmavo altro
Ed è anche un concetto che ho sempre cercato di trasferire attraverso i miei allenamenti. Come? Beh, facendo in modo che fossero sempre variati, mai uguali, in un crescendo di difficoltà sia fisica che tecnica.
Un continuo mettersi alla prova per scoprirsi più forti ogni giorno.
Devo dire che ho constatato di essere riuscito abbastanza bene in questo mio scopo, e lo leggo ogni giorno dai messaggi che mi arrivano da parte dei ragazzi che si allenano con il mio metodo, ma anche da parte dei loro insegnanti. Persone che sono riuscite a modificare ed arricchire la loro vita cogliendo il massimo dagli allenamenti che fanno. Non voglio con questo dire che sia merito mio, anzi: sono loro ad aver fatto il grosso e l’attenzione va posta su di loro.
Ma è anche vero che se avessero seguito un qualsiasi altro metodo, che non prevedesse questo principio all’interno delle proprie sessioni, quest’ora sarebbero diversi, o per lo meno se non tutti almeno molti di loto.
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Non perdere un solo altro giorno, vai a prenderti la vita che ti meriti e soprattutto la capacità di godertela appieno!
A presto!
Jairo