Corpo libero o attrezzi? Questo è il dilemma
Mi capita spesso di sentire discussioni anche abbastanza accese su questo tema scottante: meglio allenarsi con i pesi o a corpo libero?
E ti dirò di più: il topic è talmente caldo, che sono nate vere e proprie fazioni a sostegno dell’una o dell’altra soluzione. Come sempre gli estremi portano a dibattiti e divisioni tra le tifoserie, e con l’articolo di oggi voglio fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Cominciamo con il fare due premesse fondamentali:
- Il corpo non capisce quello che stai facendo.
- Cosa intendiamo per soluzione migliore?
Partiamo dalla prima: il corpo non capisce quello che stai facendo
Ebbene, i muscoli conoscono solo due tipi di risposta: si contraggono o non si contraggono. Che poi la contrazione sia indotta da un piegamento sulle braccia, da una panca piana o da una chest press, al gran pettorale non cambia niente
I muscoli infatti sono composti da fibre contrattili (le famose fibre muscolari, che contraendosi portano il ventre muscolare ad accorciarsi e quindi i capi articolari ad avvicinarsi; in una parola, riesci a fare il movimento che devi).
Queste fibre sono innervate da nervi motori, che portano lo stimolo per la contrazione. Devi vederli come se fossero i fili elettrici che colleghi a ciò che devi far funzionare. Quindi l’impulso parte dal cervello (trattandosi di movimento volontario) e passa attraverso questi fili fino ad arrivare ai muscoli, che si attivano e si contraggono. E tu porti a casa l’esercizio. That’s it.
Che poi attaccato alle mani ci sia un bilanciere, dei manubri, il pavimento o un’altra persona (nel caso ti piaccia farlo strano), questo il pettorale non lo sa e nemmeno i motoneuroni.
Poi certo, sento già chi dice che fare una panca piana con bilanciere non provochi lo stesso stimolo che farla con i manubri, per via della stabilizzazione eccetera eccetera. Ed è verissimo!

Infatti arriviamo alla seconda premessa: cosa intendi per “soluzione migliore”?
Migliore in che senso? Migliore per cosa? Cosa vuoi allenare nello specifico? Ecco che la risposta alla spinosa questione inizia a delinearsi.
Con buona pace dei sostenitori di una o dell’altra squadra, non esiste un allenamento migliore di un altro in senso assoluto, esiste la via migliore per arrivare ad uno specifico risultato.
Per esempio, se il tuo scopo è la crescita muscolare, non c’è niente di meglio della panca piana con bilanciere, che ti garantisce uno stimolo che a livello di intensità non ha eguali. Se invece sei un ballerino di break dance, è chiaro che i piegamenti sulle braccia saranno molto più vicini al gesto tecnico specifico per il quale ti stai allenando, visto che passerai metà della tua performance con le mani per terra.
Punto. Non esistono cose tipo “i pesi rendono il muscolo tozzo e il corpo libero lo allunga”, o affermazioni del genere.

Il muscolo si contrae o non si contrae, cresce o non cresce (ma dipende dall’alimentazione più che dall’allenamento), e la sua forma è predeterminata geneticamente.
Vedi i bodybuilder con il bicipite tozzo al contrario dei nuotatori, primo perché il nuotatore ha meno massa muscolare, quindi meno carne attaccata allo stesso segmento di braccio e quindi per forza di cose meno tozzo. Ma non è perché uno faccia pesi e l’altro no. Ti posso assicurare che i nuotatori professionisti fanno un sacco di pesi!!
Ed ecco qui un altro punto fondamentale: anche alla luce della premessa numero due, ovvero che lo strumento che utilizzi e lo stimolo che vai a dare dipendono dallo scopo per cui ti alleni, in ogni caso se vuoi ottenere risultati degni di nota devi sempre ibridare gli stimoli!
Per esempio, il ballerino di cui ti parlavo prima che deve competere nella break dance, se vuole essere forte deve per forza aumentare l’intensità dei suoi allenamenti con dei pesi.
Così come il bodybuilder che va sul palco e viene premiato per le dimensioni del suo pettorale, metterà nelle sue routine anche esercizi a corpo libero per variare gli stimoli ed ottenere risultati migliori. Tutto il resto è genetica.
Prima di chiudere, mi sembra doveroso toccare un ultimo punto collegato all’argomento. Sempre parlando del nuotatore che ha spalle larghe e muscoli affusolati, voglio sfatare un altro mito: non è il nuoto a dargli questo fisico, ma è questo fisico a permettergli di nuotare.
Mi spiego meglio. Tu guardi le gare in televisione, giusto? Ok. Finale olimpica dei 100m delfino in casa lunga. Vedi dei Marcantoni con delle spalle che fanno provincia, e ti convinci che sia stato il nuoto ad “allargargli” le spalle.
Ma non è così!! Ti devi ricordare infatti che stai guardando la finale olimpica, la batteria degli atleti migliori del mondo. A quel livello ci arriva solo chi ha determinate doti genetiche! Tradotto, non è il nuoto che allarga le spalle, semmai se non hai le spalle larghe non arrivi tra i professionisti!
Sarebbe come dire ad un bambino bassino “fai basket che diventi alto”. Lo senti anche tu che suona come una cosa non vera, giusto?
A presto