Intervista a Jairo
Cross Cardio nasce dalla mia infanzia, dal gatto che da bambino è sempre stato molto attivo
Oggi voglio parlarti di resilienza, e voglio farlo raccontandoti la mia esperienza
Questa parola oggi è fin troppo sfruttata e, lasciami dire, abusata. La ritroviamo sulla bocca di tutti, formatori vari che parlano di resilienza per creare appeal nella mente delle persone che li seguono.
Non ti sto parlando di tutto questo, anzi, mi piace passare il messaggio che prendo le distanze da questa volgarizzazione del termine (dal latino vulgus, popolo, ovvero il mettere questo vocabolo alla mercé di chi se ne riempie la bocca giusto per darsi un tono)
No. Niente di tutto questo
Voglio parlarti oggi della mia esperienza, della mia personale visione della resilienza, e di cosa a significato per la mia vita
Parto però con una premessa: in tutta questa storia il protagonista non sarò io, ma lo sport. Io sono solo stato il fortunato bambino che ha trovato il biglietto d’oro
Fin da piccolo lo sport ha sempre impregnato la mia vita. O per meglio dire, il gioco. Perché ho sempre preso tutto come un gioco, mi sono sempre divertito in quello che facevo. Credo che con il senno di poi, questo sia stato il fattore che mi ha permesso di raggiungere anche traguardi importanti
Anche lo sport vero e proprio l’ho sempre vissuto in un’ottica di divertimento
Ho iniziato da bambino con il calcio, da buon maschietto brasiliano ero innamorato di questo sport. Mi allenavo continuamente, lo vedevo per quello che era, un gioco, e mi divertivo tantissimo
Questo mi ha portato a crescere e diventare un giocatore molto forte.
Un giorno all’improvviso, la svolta. Rottura dei legamenti della caviglia.
Stop forzato degli allenamenti, operazioni, riabilitazione
E addio per sempre al pallone e al sogno del professionismo. Ho dovuto appendere gli scarpini al chiodo
Puoi benissimo immaginare come mi sentissi: come uno a cui è stato appena portato via un sogno. Come un bambino che finalmente ottiene il giocattolo che desidera da tutta la vita, e proprio mentre si sta divertendo a giocarci, il bullo di turno arriva e glielo rompe
Non era colpa di nessuno, purtroppo gli infortuni nello sport possono capitare. Ma in quei momenti non lo capisci, e pensi che sia il mondo ad avercela con te. Ora capisci perché nel creare il mio metodo ho posto particolare attenzione proprio sulla prevenzione degli infortuni.
È con questo spirito che mi sono iscritto in palestra, per lunghe e noiose ma quanto mai necessarie ore di esercizi per la caviglia, nella speranza di farla tornare quella di un tempo.
Tuttavia, mentre occupavo i macchinari per fare umilianti esercizi con gli elastici, vedevo nella sala corsi le persone che si divertivano e sudavano facendo movimenti e coreografie anche spettacolari.
Ricordo come fosse ora che quella stanza con il parquet sconnesso e uno specchio rovinato dal tempo, era gremita di persone. Non so dire di preciso quante fossero, ma occupavano qualsiasi listello di pavimento disponibile, arrivando a coprire anche i perimetri più esterni e vicini ai muri
Avevano tutti il sorriso stampato sul volto. Il loro entusiasmo era palpabile
Ed ecco che si è riacceso in me un fuoco, ho ricominciato a sentire la passione bruciare dentro di me.
Ora avevo un nuovo scopo, volevo far parte anch’io di quel gruppo di persone.
La riabilitazione ebbe un’impennata positiva dovuta alla ritrovata motivazione, e nel giro di poche settimane provai anch’io a varcare la soglia di quella sala corsi.
In pochi mesi mi appassionai e diventai molto bravo, tanto che la mia insegnante mi propose di creare una squadra e partecipare alle competizioni.
Da atleta sono arrivato a traguardi importanti, come vincere il campionato brasiliano.
Purtroppo però le difficoltà tornarono presto a bussare alla mia porta.
Questa volta sotto forma di problemi economici.
Fare l’atleta a tempo pieno non mi permetteva di guadagnare cifre sufficienti per potermi mantenere, e presto fui costretto a lasciare per la seconda volta l’agonistica e dedicarmi al mio sostentamento.
Anche qui però lo sport mi ha aiutato, in due modi: il primo fu la forma mentis che nel frattempo avevo acquisito. Il fatto appunto di diventare resiliente, anche se ancora non sapevo nemmeno che esistesse questa parola.
Il secondo modo invece fu molto più pratico: fu proprio lo sport infatti a darmi lavoro. Iniziai a insegnare, parallelamente ai miei studi di fisioterapia. Insegnavo aerobica e step.
Fu qui che mi arrivò un invito per insegnare in Europa, che mi ha portato a diventare dapprima un presenter internazionale, e poi a crescere anche come personal trainer.
Dopo un po ‘ di avventure per l’Europa, nel 2015 mi sono fermato in Italia e ho creato Cross Cardio, il mio metodo, la mia visione del fitness e dell’allenamento.
Devo dire però che definirlo il mio metodo è riduttivo. Cross Cardio è la somma delle mie esperienze, il frutto del percorso di una vita, il concentrato di tutto quello che ho imparato fino ad oggi e che continuo ad imparare ogni giorno.
Si può benissimo dire che Cross Cardio sono io, è come vedo il percorso di miglioramento a 360 gradi di tutti quelli che decidono di affidarsi a me e di allenarsi con me.
Per questo definirlo un corso di hiit funzionale sarebbe dare dei limiti a qualcosa che invece non ne ha.
Cross Cardio è mio figlio, è il frutto di tutta la mia vita di successi ma anche di fallimenti e rinascite. Dagli errori del passato ho imparato e ho inserito tutto dentro il mio programma
Di fatto Cross Cardio è Jairo Junior
E nelle esperienze che voglio trasmettere con Cross Cardio, uno dei tratti cardine del mio carattere che ho dovuto sviluppare è proprio la resilienza, che trasmetto in tutte le mie lezioni grazie allo strumento più affilato che ci sia: lo sport.
È un concetto che ho dovuto imparare fin da piccolo, che ho dovuto sperimentare in prima persona e coltivare come un preziosissimo fiore, e senza il quale oggi non sarei qui a scriverti questo articolo.
La mia storia mi ha insegnato che cosa fosse realmente quando ancora questo concetto non andava di moda, quando la gente ancora non se lo tatuava..
Ma io ce l’ho tatuato nel cuore e in tutte le cicatrici del mio passato.
Proprio per questo Cross Cardio è strutturato così com’è oggi, perché ho voluto che in ogni lezione, in ogni fase, in ogni esercizio, la contrazione muscolare fosse solo un mezzo, per arrivare ad un fine ben più alto. Per arrivare ad una trasformazione completa, a 360 gradi, che quindi per forza di cose dovesse passare anche attraverso lo sviluppo della resilienza.
Vuoi finalmente diventare la persona che hai sempre desiderato? Vuoi essere l’Uomo che la tua famiglia merita, la Donna forte e indipendente che non ha bisogno di nessuno?
Allenati con noi, sviluppa il tuo corpo, e la tua anima si rinforzerà di conseguenza.
Parola di Jairo